Il mondo sottomarino offre viste mozzafiato che attendono di essere ammirate da coloro che sono pronti a varcare il confine della superficie dell’acqua e immergersi nelle profondità di mari, oceani e caverne sommerse.
Ma per alcuni vedere con i propri occhi queste meraviglie può non bastare: molti sommozzatori desiderano condividere questi spettacoli con chi ha la loro stessa passione e con chi può apprezzare la maestosità della natura pur non mostrando attitudine per le immersioni.
Le riprese subacquee sono quindi strettamente intrecciate all’esperienza esplorativa di molti sommozzatori, non solo professionisti dediti a documentare i paesaggi sottomarini, ma anche appassionati che vogliono avere un prezioso ricordo dell’immersione.
Tuttavia, effettuare riprese subacquee non è semplice come farlo sopra la superficie dell’acqua, bisogna avere l’attrezzatura adatta e sapere come sfruttarla al meglio. Ecco qualche consiglio, senza pretese di completa esaustività su un tema complesso e tecnico, per prepararsi e svolgere riprese subacquee.
In primo luogo, l’attrezzatura: esistono numerosi modelli di action-cam ed è bene informarsi su quelli migliori, confrontarli e valutarli in funzione del tipo di riprese a cui si punta e della propria competenza. La profondità di immersione è un fattore chiave, perché se ci si vuole spingere a fondo possono essere necessari appositi filtri.
A prescindere dalla scelta fatta, è bene dotarsi di una custodia subacquea per proteggere il dispositivo anche se già impermeabile e impiegare spray anti-appannamento per impedire che la condensa rovini la qualità delle imprese.
Per i subacquei alle prime armi sulle riprese sottomarine, è utile settare le impostazioni di ripresa prima dell’immersione, preferibilmente attenendosi a quelle standard; con il tempo e l’esperienza si può adottare un approccio più sperimentale e dinamico, esplorando nuovi modi per immortalare il mondo subacqueo e adattandosi alla situazione.
La distanza ideale di ripresa è tra un minimo di trenta centimetri e un massimo di due metri, soglia oltre la quale la prospettiva attraverso l’acqua risulta sfalsata e le particelle sospese sono più dense, rendendo le immagini sporche e poco nitide. Bisogna anche considerare che l’acqua agisce come una lente d’ingrandimento (approssimativamente di +33%), da compensare con il grandangolo della videocamera.
Se possibile, è bene immergersi in una giornata di sole attorno a mezzogiorno, o più precisamente all’orario in cui il sole è a picco, così che i raggi solari penetrino perpendicolarmente alla superficie dell’acqua e raggiungano una maggiore profondità, offrendo quanto più possibile una luce naturale per la ripresa.
Qualora non bastasse, flash e fonti di luce addizionali (meglio gialle, poiché l’acqua assorbe le lunghezze d’onda del rosso e quindi si ottiene un effetto di illuminazione più naturale) permettono di immortalare il soggetto desiderato.
Infine, mano ferma e supporti adatti aiutano il subacqueo a migliorare la qualità delle riprese. Ma perché non fare un passo in più?
I DPV sottomarini permettono di estendere notevolmente la durata dell’immersione e rendono più semplice dedicarsi alle riprese, soprattutto con supporti per agganciare la telecamera allo scooter subacqueo.
Suex offre un’ampia gamma di supporti che aiutano il subacqueo a effettuare riprese subacquee su DPV.